lunedì 2 agosto 2010

introduzione ai paesi baltici


Ahimé, come tutte le belle cose anche le vacanze finiscono presto! Un anno intero ad aspettare, programmare e pianificare il viaggio ed ecco che in un battito d’ali è già finito. Fortuna che ci sono le esperienze vissute a farci ricordare per tutta la vita questi indimenticabili momenti: luoghi incantevoli, avventure incredibili, centinaia di incontri e nuove amicizie, una lista interminabile di e-mail e di inviti in tutta Europa. Ora mi aspettano 12 lunghi mesi di lavoro, forse una benedetta laurea se mi decido, e tanto tempo per progettare il prossimo viaggio. Ma torniamo a noi.
Ormai come un puzzle sta per realizzarsi il mio peregrinare per tutto il nostro continente. Con il viaggio di questa estate, altre tre nazioni si sono aggiunte alla mia lista, ed ora manca solo l’Islanda, i Balcani orientali e la Russia, l’Ucraina e la Bielorussia… l’anno prossimo una di queste mete!.....
Un piccolo cambio nel mio modo di viaggiare quest’anno c’è stato, niente paura, sono rimasto sempre un backpacker, ma per la prima volta, dopo ben sette inter-rail consecutivi, il primo nel 99 e l’ultimo nel 2005 che mi hanno trasportato in tutte le zone ad eccezione dell’area H, quest’anno ho dovuto fare a meno del mitico biglietto.
Il viaggio, cominciato a pensare già al rientro dal precedente, ha preso sempre più piede nel corso del 2006, registrando purtroppo anche il forfait di un compagno, arrivando al progetto definitivo con partenza da Roma il 6 agosto per Cracovia, poi Lituania, Lettonia, Estonia infine Stoccolma passando per Helsinki e volo di ritorno il 26. Non avevo dubbi sulla riuscita di questo viaggio, come tutti gli altri è stato fantastico. Ormai è quasi una malattia, non riesco a stare più di tre giorni fermo in un posto, la mia fame di conoscenza è insaziabile. E’ inutile che stia qui a dirvi la bellezza dei luoghi, la tranquillità delle cittadine nei parchi nazionali, le foreste che circondano tutto o le spiagge di sabbia bianca con il mare gelato; che vi parli dei litri e litri di birra ingurgitati, dei buoni piatti tipici anche se un po’ pesanti, della movimentata vita notturna, dell’incredibile bellezza delle donne di queste terre o dell’inaspettata simpatia e gentilezza degli abitanti. Cercherò più che altro di fornirvi delle informazioni pratiche che possano rivelarsi utili, illustrarvi il nostro itinerario, dare qualche suggerimento e magari aggiungere delle riflessione personali. Pertanto questo scritto non sarà un diario o racconto di viaggio, anche perché nella mia folle testolina frulla ancora l’idea di scrivere con il sogno di pubblicarli dei racconti per ogni mio viaggio, impresa che però sta diventando un po’ megalomane vista la mole di questi ultimi e che a questo punto sarebbe bello si trasformasse in un libro complessivo sull’Europa, chissà se un giorno…
Ma torniamo al viaggio vero e proprio.
 
Per la prima volta la mia partenza non è stato un treno notturno da Termini o Tiburtina ma dall’aeroporto di Ciampino il 6 agosto con un volo Wizz air per Katowice (vicino Cracovia) costo totale del biglietto 80 € acquistato a fine maggio, un’altra compagnia low cost che fa la stessa rotta è la Sky Europe. Dall’aeroporto di Katowice che è molto fuori città avete due possibilità: prendere una navetta express, è un pulmino a 9-15 posti, che vi porta a Katowice e prosegue per Cracovia (costo 50 zl, poco + di 12 €) oppure prendere l’autobus (giallo) di linea fino a Katowice, si ferma alla stazione degli autobus di fronte a quella dei treni, (20 zl, 5 €) e da lì per raggiungere Cracovia o un treno (12-18 zl in base al tipo di treno: osobowy – pospieszny) o un pulmino della unibus (12 zl).
Sui treni diretti a Cracovia passano dei ragazzi con indosso una maglia gialla che vi offrono da dormire in alcuni ostelli, 5-6 se non sbaglio, e vi accompagnano con un pulmino dalla stazione. Noi abbiamo deciso di tornare all’ostello di l’anno scorso, il Cadillac che si trova un po’ fuori dal centro, circa 2 km ad est in via Krolewska, ha camere con 4 letti, una cucina ed internet gratuito, costa poco più di 6 € se si prenota su internet, 9-10 sul posto. Per mangiare vi consiglio sempre i magnifici bar-mlecznys (latterie), sorta di trattorie popolari self service dell’epoca sovietica,dove potrete gustare ottimi piatti tipici. Nei dintorni della piazza centrale ce ne sono 4 tutte di ottima qualità, fra queste vi consiglio U Stasi (ul.Mikolajska 16) situata in un minuscolo cortile interno dispone di pochi tavoli ma il cibo è eccezionale, vi conviene arrivare presto perché in poco tempo si riempie e dovrete fare la fila. Una volta seduti, trovate anche il menù in inglese, ordinate, finito di mangiare vi recate a pagare alla cassa vicino l’entrata. Qui potrete mangiare dei deliziosi  pierogi. Vi troverete sicuramente a condividere il pasto con impiegati o studenti della zona. Altra buona latteria è Bar mleczny Pod Temida (ul.Grodzka 4) più grande della precedente ma stessa qualità, qui ci si reca al bancone si ordina si prendono i piatti e si paga. Unico neo ma superabile è il menù rigorosamente in polacco sull’enorme tabellone appeso nei pressi del bancone.
Infatti non abbiamo perso l’occasione di un ottimo pasto con i deliziosi pierogi.
I piatti che vi consiglio di assaggiare assolutamente sono:
Pierogi grossi ravioli normalmente ripieni di formaggio, ma si trovano anche alla carne o ai frutti di bosco. Talvolta serviti con pancetta. Magnifici!!!
Bigos involti di crauti con all’interno carne, salumi, funghi, pomodori. Da assaggiare
Kotlet schabowy cotoletta di maiale impanataNalesniski squisito dolce di crepe ripiena di formaggio fresco servita con panna montata e mirtilli.
 
Un’ultima valutazione complessiva dei tre paesi baltici:
la qualità degli ostelli è generalmente buona e i costi abbordabili, i divertimenti abbondando e la natura è fantastica, la cucina locale va sperimentata vista anche l’accessibilità dei prezzi.
I trasporti sono discreti, purtroppo in Estonia le ferrovie sono un po’ all’abbandono e poco utilizzate e non c’è stata possibilità di utilizzarla, evidentemente c’è una politica che per arcani motivi ha smantellato il vecchio ma efficiente servizio su rotaie preferendo il più inquinante trasporto su strada; fortunatamente in Lettonia ho potuto sperimentare il treno, bella esperienza, che mantiene un alto utilizzo grazie ai molti collegamenti e bassi costi, un po’ l’opposto della precedente; mentre la Lituani è una via di mezzo, con alcune tratte concorrenziali per numero di viaggi, costi e tempi con gli autobus ed altre no, peccato che per un fattore di coincidenze non abbia potuto sondare anche questi treni.

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